29.9.11

Danni di guerra, le vittime mettono in mora Frattini


Davanti alla Corte internazionale del'Aja, "il governo esiga che la Germania risarcisca gli italiani - come i 12 mila deportati o i parenti delle vittime di Marzabotto o delle Ardeatine - per i danni subiti durante la Seconda guerra mondiale". Lo chiede l'avvocato Joachim Lau, legale di un aretino che venne internato e costretto a lavorare per l'industria bellica tedesca. Lau ha scritto una lettera al ministro degli esteri Franco Frattini, chiedendo un cambiamento di strategia dei rappresentanti italiani di fronte alla Corte internazionale dell'Aja.
I giudici internazionali stanno discutendo il ricorso con cui la Germania ha chiesto l'immunità nei confronti delle sentenze italiane che la condannano a risarcire i danni subiti da cittadini italiani. Secondo Lau, i tedeschi si appellano a un trattato del 1947 con il quale il Governo italiano rinunciò ai crediti nei confronti della Germania. «Quel trattato, però - spiega Lau - venne ratificato dall'Italia ma non dalla Germania, che quindi non può chiederne l'applicazione». «Davanti alla Corte internazionale - sostiene Lau - la delegazione italiana ha fatto un autogol: come i tedeschi ha sostenuto, sbagliando, che quel trattato si può applicare. Io chiedo a Frattini di rivedere questa posizione».
Secondo Lau, se il tribunale dell'Aja dovesse accogliere la richiesta della Germania, verrebbero vanificate le sentenze italiane che hanno stabilito risarcimenti danni. All'aretino assistito da Lau, Luigi Ferrini, la Corte d'Appello di Firenze ha riconosciuto il diritto a un risarcimento da circa 100 mila euro. Il pagamento da parte della Germania, spiega Lau, è sospeso, anche in attesa della decisione dei giudici dell'Aja.
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