1.9.11

La fuga dei nazisti negli Usa grazie alla Cia

Otto Von Bolschwing
C’è una storia segreta dell’America per quanto riguarda la caccia ai criminali nazisti: dopo il 1945, e negli anni seguenti, è vero che gli Stati Uniti diedero la caccia ad esponenti del regime di Adolf Hitler scampati alla cattura e ricercati in tutto il mondo, ma è vero anche che la Cia contribuì a proteggerne alcuni. Non solo: in alcuni casi gli Usa, dopo averli rintracciati, riconobbero loro la cittadinanza "nell’interesse nazionale".
da Liberastoria, di Luciano Chierico
La notizia arriva grazie a un rapporto riservato del Dipartimento di Giustizia redatto dall’Ufficio per le Indagini Speciali (Osi), che fu creato nel 1979 con l’obiettivo, appunto, di deportare criminali nazisti. Il rapporto rivela che ad alcuni di loro fu "garantito l’ingresso" negli Usa nonostante il governo americano fosse perfettamente consapevole del loro passato. "L’America, che si è sempre detta orgogliosa di essere rifugio dei perseguitati – si legge nel rapporto reso noto dal New York Times – divenne, in alcuni casi minori, rifugio anche per i persecutori". Il rapporto cita in particolare il caso di Arthur L. Rudolph, uno scienziato nazista esperto di missili che nel 1945 venne portato negli Stati Uniti proprio per la sua esperienza nel settore. Rudolph in America lavorò successivamente per la Nasa ed è considerato il padre del missile Saturno V. Ma dal rapporto emerge che lo scienziato, che lavorava nella fabbrica sotterranea Mittelwerk (in Turingia, est della Germania), ebbe un ruolo ben più di rilievo di quanto si pensasse nello sfruttamento dei lavoratori-schiavi. Tuttavia in un documento del ’49 viene precisato che un’eventuale espulsione di Rudolph sarebbe andata "a detrimento dell’interesse nazionale" e per questo lo scienziato venne segretamente protetto per diretto ordine del governo.
Nel rapporto segreto si rivelano anche altri particolari scomodi. Si parla per esempio della "prova definitiva" che la Svizzera comprò oro dal regime nazista, senza pero’ precisare ulteriori dettagli. E si dedica un’intera sezione a quella che viene definita "la collaborazione del governo con i persecutori". Il Rapporto precisa che da quando l’Osi fu creato, nel 1979, sono stati circa 300 i nazisti deportati a cui o non è stata riconosciuta la cittadinanza americana. Nello stesso tempo, però, sono stati accertati casi isolati di aiuto americano esplicito. Come quello offerto a Otto Von Bolschwing, collaboratore di Adolf Eichmann, l’alto ufficiale delle Ss che fu tra i massimi ideatori dei piani tedeschi per il genocidio ebraico. Von Bolschwing dopo il ’45 lavorò per la Cia. Poi nel 1981 venne deportato dagli Usa nel 1981 e quello stesso anno morì, a 72 anni. Da documenti interni dell’ intelligence Usa e’ emerso che la Cia si chiese in più di un’occasione "che fare" se avesse mai dovuto emergere il passato di Von Bolschwing.
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