10.10.11

Armi chimiche della WW2 al largo di Napoli


Legambiente e il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche hanno inviato una lettera al ministro della Difesa Ignazio La Russa e al Comandante Capitaneria di Porto Napoli dove chiedono di «fare immediata chiarezza sulla presenza di armi chimiche», risalenti alla seconda guerra mondiale, «nel Golfo di Napoli e nel mare di Ischia».
Un impegno preso - è scritto in una nota - con la campagna Goletta Verde 2011 durante la scorsa estate, visti gli alti rischi che la presenza di questo materiale comporterebbe per l'ecosistema marino e per le aree costiere che si affacciano sul golfo. «Chiediamo - scrivono nella missiva Vittorio Cogliati Dezza e Alessandro Lelli, rispettivamente presidente nazionale di Legambiente e portavoce del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi chimiche - alle istituzioni di approfondire immediatamente la problematica per fornire informazioni chiare e prendere gli eventuali e dovuti provvedimenti per liberare il mare da questa minaccia». In particolare, Legambiente e il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche chiedono se il ministero della Difesa e la Capitaneria di Porto «siano a conoscenza dell'esistenza di arsenali chimici inabissati dagli anglo-americani nel 1945-46» e «cosa intendano fare alla luce dell'opera di sensibilizzazione finora effettuata sull'argomento dalle suddette associazioni e rilanciata dai mass media ormai da mesi». La lettera delle associazioni è accompagnata da documenti che riportano di ordigni contenenti sostanze molto pericolose quali fosgene, iprite, lewisite o cloruro di cianuro, la cui presenza sul fondale potrebbe mettere a serio rischio l'ambiente e la salute delle persone, come già accaduto in altri siti.
[per approfondire]

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