10.10.11

Strage di Monchio, ecco la sentenza: 9 ergastoli

L'operazione nazista che il 18 marzo 1944 provocò gli eccidi di Monchio, Susano e Costrignano nel modenese e in altri paesi con la conseguente morte di circa 140 di civili comprese donne e bambini «costituiva parte integrante di un programma di sistematica e capillare distruzione delle aree connotate dalla presenza dei partigiani». Una carneficina che il caporale Alfred Luhmann della 4/a compagnia definì in un taccuino «un ricco bottino di prosciutti».
I particolari emergono tra le motivazioni della sentenza con la quale il tribunale militare di Verona il 6 luglio scorso condannò all'ergastolo nove ex appartenenti alla divisione Herman Goering tra cui il capitano Helmut Odenwald (10/a batteria contraerea), il caporale Luhmann e il sottotenente Ferdinand Osterhaus (5/a Compagnia) che operarono nel modenese.
Nelle 514 pagine vengono ripercorsi tutti i passaggi processuali di oltre 50 udienze, che per un anno e mezzo hanno visto transitare in aula centinaia di testimoni. E come nella più rigorosa attualità ad inchiodare alle loro responsabilità alcuni dei nazisti sarebbero state decine di intercettazioni telefoniche realizzate dalla Procura della repubblica di Dortmunt. «Le azioni di sterminio - si legge in sentenza - costituivano l'oggetto di un'accurata pianificazione e la puntuale esecuzione degli ordini ricevuti».
La sentenza conferma inoltre il ruolo degli enti pubblici Provincia di Modena e Comune di Palagano costituitisi parte civile a fianco dei familiari delle vittime.
Innovativa la questione relativa alla costituzione di parte civile dell'Anpi eretta a ente morale nel 1945 ma posta in posizione di continuità «con i gruppi e formazioni partigiane che operarono nel periodo resistenziale. Pieno risarcimento è stato dato alle richieste risarcitorie avanzate dai familiari delle vittime in relazioni alle quali è stata riconosciuta la responsabilità solidale della Repubblica federale tedesca.
[l'intercettazione che incastra i due Ss]
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